Et fu preso di far in Faenza al bisogno fanti, li quali el signor li faza, tamen, con li nostri danari. Et cussì fo dato in quella sera ditti ducati 4000 al predito orator faventino, el qual partite immediate, et a Faenza praecipitato itinere andoe. El qual signor, per saper il tutto, ha di condute homeni d'arme 100.
     
      A dì ditto, li oratori fiorentini fono a la Signoria. Quello volesseno pro nunc non scriverò. Fortasse di soto legendo se intenderà qualcossa. Et le cosse andavano molto secrete, con admonitione et gran streture a quelli parlerano, et sacramenti ad ogniuno etc.
     
      In questo zorno fo pregadi, videlicet a dì 3, 4, 5 et 6, et steteno li padri fino una hora di note quasi ogni zorno, et el principe, che mal si sentiva, et li procuratori, et fo divulgato erano in materia di risponder in Franza a li oratori nostri zercha quello havia richiesto el re, che atendendo ad reaquistar il suo ducato de Milan, qual ajuto li volleva dar la Signoria nostra, et etiam il reame di Napoli, [1067] et far lianza, overo parte di quel stado, over altro. Et fo consultato et parlato per li primi di collegio et fuora. Et doe opinione erano. Le cosse molto secrete passavano. La conclusione più di soto vederete.
     
      Da Ravena, vene lettere di Jacomo Venier proveditor. Chome, havendo in mandatis di mandar 100 stratioti al ducha di Urbino sotto uno capo cui li parerà, che a lui era parso meglio mandar suo fiol Bernardo, che ivi si ritrovava, per lhoro capo, a richiesta de quelli. Et cussì, a dì ... septembrio, si aviono dicti stratioti verso Urbin, el qual ducha et Piero Marzelo proveditor si havia per le ultime di 30 avosto avisi erano verso Perosa ad Augubio.