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      [1074] Dentro zè Francesco de Maran e Marco Copo. Tamen, el luogo non è forte. Credo, quando i se tegniseno da 8 in 10 zorni, farano assai. El signor di Piombin è afirmato con fiorentini, et è malla novella per questa impresa, come cossa che potesse esser. Per quanto reputa questi de qui che intendeno el paese, i nimici vieneno in Val de Calce. Eri fui con li cavali lizieri et el governador. Li fu amazato do fanti de li nimici e presi tre. Intendiamo che 'l conte Ranuzo è andato a Calzinaja. Iudicamo voglino far uno ponte sopra Arno per assediar Vico dal canto de qua, et etiam per haver loro comoda la via de le vituarie. Per esser loro molto grossi, poco li potremo far. Del ducha de Urbin de qui ancor non se intende altro. Questa terra sta assai desconsolata. Dubita i favori non siano tardi.
     
      Lettera di 3 septembrio del dito.
     
      Da poi non ho scrito, che fu di 30, ogni zorno ho cavalchato a Cassina et verso Vico. Et fato trar de Cassina al campo nemico una bota, strazò el pavion de Paulo Vitelo, l'altra arente la trabacha dil comissario, et pur assai bote vuode. Tamen, el forzo de loro lassono le tende vuode, et se tirono de là del monte. Da poi assaltassemo la Bevadora; ma per esser l'Arno grando, non se li potè far nulla. Tuto el suo campo cridò arme et se messe in bataglia. Da poi coressemo fino a Pontedera dove si atrovava el conte Ranuzo con homeni d'arme 150, balestrieri 50. Nium non ussì fuora. Da poi messi in hordine i fanti che fumo 100, intrò in Vico, et barili 80 di polvere, balote 250 de più sorte, casse 8 de passadori.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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