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      Et ivi trovoe Vicenzo Valier pagador nostro, doy signori pisani, Zuam Diedo condutier nostro et altri cavali et fanti venutoli contra per honorarlo et compagnarlo in la terra. Or come dismontoe, tuta la zurma comenzò a cridar lamentandosi in che termeni li lassavano, hessendo stati mexi 26 sotto di lui in quelle parti a tanti desasii et senestri, et che non volevano abandonar, ma dismontono tutti di galia ch'era homeni zercha ... dicendo volevano vegnir in ogni pericolo con lui, et a custodia di Pisa. El proveditor, vedendo questo, meglio che potè li tasentoe, prometendoli era contento che tutti venisseno in Pisa con le galie, et cussì rimaseno satisfati aspetando l'aqua per intrar in l'Arno. Et il proveditor fece etiam, acciò che quelli, come haveano dicto, si fusseno ritornati a Portovenere, hariano lassato le galie et sariano smontati; etiam perché, venendo [1087] in Pisa, prima saria 800 homeni che sarano a custodia et fidelissimi, poi le galie starano meglio, et armeremo le fuste con ditte zurme per far quello feva le galie in acompagnar vituarie etc. Et cussì, a dì 8, cavalchato introe in Pisa con gran jubilo de tutti citadini, cridando Marco, Marco. Et a la porta trovoe Piero Duodo proveditor el qual era cavalchato quel zorno a Librafata a far certe provisione, et si scusoe non era venuto contra, et andono insieme a smontar in la terra a caxa di uno citadino che per pisani li era stà preparato lo alozamento. Et ivi alquanto essi doy proveditori confabulono insieme zercha quelle cosse, et le provisione fate.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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