Et subito a Ravena andono a far le compagnie a Faenza. Ancora fo mandato per molti contestabeli erano alozati et stavano in le nostre terre, che dovesseno venir in questa terra, perché bisognando si faria di altri cap.
     
      La praticha dil marchese di Mantoa seguiva pur, et se divulgava per la terra che nostri lo reteniva, et el consejo di X si reduceva. Fo divulgado dovea vegnir in questa terra incognito, e di questo a Verona, Mantoa et Brexa et per tutto se ne parlava. Et tamen, era molti patricii che non li piaceva. Adeo, era varie disputatione, pur la cossa ancora non era deduta al pregadi. Tamen, fu preso nel consejo di X, conzoziaché prima nium, soto gravissime pene, poteva parlar di retuorlo, al presente fu decreto nel consejo di X che si potesse promuover dicta materia, et dato libertà al collegio ne parlasse. Quello seguirà, scriverò poi. Tamen, credo non si torà dicto marchese nisi in caso si volesse romper guerra al ducha di Milan, quod non credo.
     
      Et per intelligentia di quelli legerano, el Triulzi era in Aste; ma l'acordo con nostri non seguite, sì per non voler far nulla se prima non sapeva la fin de li nostri oratori con il roy di Franza, qual etiam non si voleva acordar con la Signoria se non rompendo al ducha di Milam, et esso ducha lo teniva ben edificado. Tamen, ad invicem si volevano grandissimo mal: pur era certa triegua tra lhoro ad beneplacitum, perhò con 8 zorni di disdita.
     
      Avendo scripto di sopra come el signor Frachasso havia electo podestà di Citadella Alvise Minoto era signor di notte mio colega, parse a uno di signori, videlicet el menor chiamato signor Julio stava a Milano, di venir in questa terra.