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      Di campo di Marati, lettere di sier Jacomo Venier, proveditor nostro. Come erano venuti 7 homini di Palanzuol a darse a' Medici, et cussì nostri haveano tolto quel loco; et che speravano haver la rocha di Marati, condute sarano le artillarie, e poi anderano al fogo. Item, dil zonzer lì dil conte di Cajaza, dil signor Frachasso con il signor Otaviam di Manfredi soldato di fiorentini, venuti con zente a Brisegelle, tamen nullo feno perché li oppidani si difeseno, unde ritornono i nimici adrieto. Et è da saper, che in Val di Lamon sono 2 parte principal: una chiamati li Naldi, l'altra li Vuosi, che son parte contraria, tamen tutti soto Faenza. Item, come in Crespin era uno contestabele di fiorentini chiamato Magnares, et che il conte Ranuzo di Marzano veniva a dita impresa contra nostri, per quanto haveano da' exploratori. E però, hessendo quelli lochi montuosi, bisognava fanti et non zente d'arme ch'erano assai; unde subito fo mandato in campo artillarie et monition di più sorte, et lanze longe come rechiedevano, et targoni, qualli per non ne esser in arsenal tanti, per quelli di collegio sono dati li soi de' rezimenti, depenti con le lhoro arme, zoè 12 per uno, qualli fono pagati poi a ducati 8 la dozena, et cussì presto ne fo trovati molti.
     
      Da Ravena, non perhò nulla di novo, ma di provision facea quel retor, expedendo in campo quello qui si mandava et le vituarie. Item, da Ferara dil vicedomino zercha l'andata dil conte di Cajaza in Romagna, come è scripto.
     
      Da Crema, di sier Hironimo Lion el cavalier, podestà et capitanio, con molti avisi.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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