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      Et con licentia di proveditori et governator fece comandar a quelli capi di balestrieri che erano sani, et più stratioti ch'el potè, et fece mandar i bestiami fuora a quella volta al solito; et esso pagador se avioe con zercha cavali 300; et domino Filipo Albanexe con la squadra sua de homini d'arme, e andono per la più coperta per meterse in arguaito in certe caxe e cortivi su una crosera molto a proposito; ma la fortuna volse che in dite caxe trovono zercha 80 fanti inimici, erano imboschadi ivi, che nostri nulla sapea, e combateno per uno quarto di hora, fono tutti presi feriti e morti e svalisati tutti, et fono feriti tre nostri. Andono poi per trovar li cavali nemici, quali se retirono nel castello di Calzi; si apresentono nostri lì et fono tirati assa' colpi di archibuso, e visto non poter far nulla ritornono in Pisa, e seguite che li sacomani et bestiami sono salvi. E tornato parloe con Zam da Siena contestabele de li nimici e prexone di Francho dal Borgo; li disse che in campo era zonto un secretario dil ducha de Milan, qual dava danari a' soi homini d'arme e balestrieri, ma da Fiorenza non ne era venuti; et Paulo Vitelli era mal contentado da' fiorentini, perché el voleva li desseno una paga e meza el dia haver e lhoro ge prometeno dar una. Si tien il campo habi a levarsi fin do zorni e star a Librafata 3 over 4 zorni per consumar zerti strami sono de lì, poi anderano alozar a Bientena e la persona di Paulo Vitelli voleva alozar in Vicho, ma per rispeto di la peste che zè, anderà alozar in Pontadera, e li altri in li castelli circumvicini.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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