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      Di Ravena, di 10. Come quel di Tiberti era in hordine, have li danari, e lì farà la mostra et anderà in campo. Et a dì 8 di campo, come il ducha di Urbin era stato doy zorni in leto lì a Castel Delze, et il conte Ranuzo esser a la pieve di San Stephano, et Jacomo Sacho venuto qui. Et inteso il tuto, fo scrito in campo li desseno 50 balestrieri a cavalo.
     
      Noto. In questo giorno gionseno in questa terra li do oratori pisani Piero di San Cassano et Janozo Lanferduzi, erano stati a Mantoa, et cussì insieme con Lucha di Lanti terzo orator fono in colegio a ricomandar le cose lhoro.
     
      Da Pisa di proveditori, di 5. Dimandavano danari; sono amalati, et in tutto 5000, maxime galioti sono lì de amalati, et per tuto ne sono infermi, ma non muoreno; et che l'armata si fa a Livorno come scrisseno. Dubitano non vadino a la Foze, et parte è insita ha dato l'incalzo ad alcune nostre barche di farina, e si non era le nostre fuste, sarìano state mal; voria armar galioni sul zenoese. Item, voriano danari per le zurme, et mandano essi soracomiti dalmatini qui a la Signoria uno messo a dimandar danari.
     
      [115] Di sier Vincenzo Valier di 5 da Pisa avi lettere, il summario è questo: Como un Jacomo Frascolini caporal di Paulo Vitelli vene in diferentia con uno Simon Roverso caporal dil nostro capitanio, volendosi provar che uno non era bastante per l'altro. Con qualche dificultà, per mezo dil signor don Ferante e suo, fo otenuto da li proveditori che questi combatesseno ed havesseno il campo de lì, atento maxime che erano nimizi.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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