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      Quarto, che 'l gran maistro di Rhodi sia posto in la liga et nominado in tal confederation; questo non volemo per caxon dil Turcho per niun modo, et che pur volendo soa majestà lo nomini per suo adherente, e questo per non voler incitar il Turcho contra di nui. Quinto, non sia nominato Zenoa, et che non siamo ubbligati ajutar il re contra di quella, come etiam li oratori scrive non li parer in proposito; et che omnino questo capitolo sia messo che non siamo a questo tenuti dar prescidio al re. Sexto, zercha li duchati 100 milia domandava soa majestà per li 6000 sguizari; che non ne par honesto, perché con li nostri danari et zente si faria quodammodo tutta l'impresa, né etiam par rasonevole a sua majestà dimandarne danari. Quanto a li confini [124] richiesti, che non dia esser di novo a soa majestà, atento che 'l re Carlo volse dar questo e molto più, e non facevamo per soa majestà perché non volemo haver con quello confini; qual summamente prosequimo, ma prociede per segurtà dil stado nostro per il tempo havesse a venir; e perhò voler nostro saria haver di qua e di là di Ada come altre volte a li dicti oratori fu scripto; zoè quello era di là su le rive di Adda. Item, certi capitoli generali zoè di le cosse mercantiale et comercio con soi homini. Et che conclusa la liga, niuna di le parte non possi far liga con altri se non con dinomination di l'altra parte, nì etiam venir a la pace se non con voluntà et contento di una parte e l'altra, zoè con chi fosse in guerra.
     
      Cercha la materia di Pisa, laudano la regia majestà. Tamen, advertisse fiorentini non starano contenti, perhochè soa majestà voriano fiorentini fusseno in liga et che nui si sforzeremo compir di adatar, per esser zà principiata una praticha di acordo che salva l'honor e fede nostra; et se da poi il concluder di questa non sarà conclusa, ex nunc siamo contenti remeter Pisa in le man di sua majestà confisi in la parola regia che non farà alcuna cossa contra l'honor e comodo nostro: el qual honor reputavamo la fede data ai pisani di tenirli in libertà, e il comodo la spesa fata.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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