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      Item, fo messo parte per li savii di risponder a Zuam Alberto: che si voria haver la promessa di quanto havia dito, zoè che a' pisani rimanesse le forteze, e farne dar parte de li danari spesi con qualche tempo, e non concluder senza saputa nostra, et voriano qualche lettera sotoscrita dal suo signor; et dita parte, per esser nostri desiderosi di quiete et non voler tuor quel d'altri ma rimagnir con honor, have tuto il consejo.
      Ancora fo leto come voleva le leze nostre; et posto per tutti li savii di colegio una balotation e ripresaja contra Ortonamar, loco in Puja, per certi danni fati a sier Carlo Valier e compagni.
     
      [157][1498 11 27]
      A dì 27 novembrio in colegio vene sier Bernardo da Leze di sier Jacomo, et presentoe una lettera di credenza scrita per alcuni signori di Crovacia, qualli erano soi parenti, et lui havea una dona di lhoro per moglie, qual si voria conzar con la Signoria nostra a lo stipendio; e li fo risposo non esser tempo e datoli bone parole.
     
      Vene sier Nicolò Foscarini, stato proveditor a Mantoa e poi a Verona, qual referite de li malli portamenti dil marchexe di Mantoa; in conclusion che non era stabile; che non ha consejo di niun se non di rufiani, etc., et di quel suo zenero Cavriana; et che quando la Signoria li scrisse quella lettera di darli il titolo, etc., era 8 hore di note quando la recevete et terminò far intender al signor questo, et ivi a la camera andato, el signor che dormiva con la marchexana quella note, si levò di lecto e su una scala cazete, et fo mal augurio, et exposto il tutto tolse rispeto fin la matina, et rispose come scrisse.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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