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      Item, aspetava risposta di Franza, che a dì 8 scrisse al cardinal Vincula; et per quel messo di esso cardinal andò a Roma, si ha soa signoria era andà in corte con despositiom di favorir l'acordo, et havia poi parlato con la contessa moglie dil signor Zuam Jacomo di questa materia, et exortato fazi il signor vengi a servir la Signoria, et sopra ziò scrive parole assai.
     
      Da Franza de li oratori nostri, date a Sinon a dì 12 di questo. Una non era in zifra in risposta di quella li fo scrito stesseno unidi, etc. Rispondeno tutti tre come sono unitissimi, et esser stà notifichà contra la verità; stano come padre con fioli et fradeli con fradeli uniti, e tutti sono di un voler e d'acordo; non era disension alcuna tra lhoro, et dicono zercha questo la Signoria nostra haver abuto mala information. Et le altre lettere in zifra fino hore tre di note non fo trate di zifra.
     
      Da Parenzo, di sier Simon Guoro proveditor di l'armada de 18. Come domenega di note partì da poi meza note con prospero navegar: zonze a [233] Humago il zorno seguente a hore 3 di note e venuto lì, seguiria.
     
      Di sier Andrea Zanchani orator va al Turcho. Una lettera di 18. Nara il suo partir ut supra. Haver trovato lì a Parenzo uno gripo con lettere di Corphù et Constantinopoli, le manda a la Signoria, seguirà il viazo.
     
      Da Corphù, di sier Antonio Moro baylo et capitano. Vene tre lettere. La prima di 27 novembrio. Come zà zorni 15 era divulgato de lì el signor Turcho feva conzar in pressa tutti i soi legni navicabeli, et havea mandato a tuor tutti i calafai de Syo, se divulgava per Rhodi, altri per Otranto, che dice esser loco suo, et altri per quel luogo di Corphù; et come ha per uno Lunardo Schiada de la Zefalonia, habita lì, dice haver da soi parenti da Costantinopoli che li scrive si debbi levar perché il signor Turcho à zurà questa volta far tutto il suo sforzo e vegnir a tuor Corphù per esser circondà dai lochi soi: siché per tutto tona; et per il messo venuto da Costantinopoli che porta queste lettere, dice a bocha aver visto conzar e lavorar l'armata.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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