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      Et benché queste nuove venisse, tamen li padri di collegio non si davano intender ditta armada fusse per ussir et ussendo venisse a' nostri danni, et diceano quel baylo da Corphù haver gran paura; tamen io stimava assai.
     
      In questo zorno per colegio fono expedicte lettere laudatorie al conte di Sojano di quello faceva, pregando seguitasse.
     
      [1498 12 21]A dì 21 dezembrio in collegio. Fu collegio importantissimo per le lettere era, et fono lecte, e tolti tutti in nota ut supra perché da mar e da terra e di ogni banda era che far.
     
      Vene l'orator di Urbim, replichando haver del suo signor che era tempo di andar a le stanzie; risposto si consulteria.
     
      Item, l'orator dil principe di Salerno pregando la Signoria li desse il modo da poter viver, zoè la provisione che non volse aceptar; tamen quelli di collegio non fu di opiniom hora di darla.
     
      Di Franza de li oratori fo leto le lettere eri venute in zifra, date a Synon a dì 7 di questo. Come il re si partì da Bles dicendo adviseria dove fusse, et poi mandò a dir a essi oratori dovesseno vegnir lì nel castel de Synon, et a dì 27 novembrio ivi zonseno, dove il re ancora non era zonto, et a dì 4 dezembrio riceveteno 5 lettere de la Signoria nostra per Zuam Gobo corier. Primo dil marchexe di Mantoa, e dirà al re; qual li risponderà come havia ditto: è un pazo. Item, la lettera di cai X con la parte presa non scrivi a particular persone di novo; la observerà. Si doleno la Signoria non habi auto la lettera di 7 se non la replichata; acerta fo mandate col mazo; dubita per via di le poste di Monferà non sia stà trate fuora: il re doman dovea vegnir.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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