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      Item, sier Domenego Malipiero solo scrisse di 22, come era 30 mexi stato fuora in armada, ha 4 galie con lui: la soa, Sibinzan, Spalatin e Zaratin; richiede danari per le zurme, e licentia.
     
      Di Lepanto di sier Piero Sanudo synico e proveditor, di 1.° dezembrio. Come havia fato le mostre di stratioti et fanti, et mandoe do relation abute di le cosse dil Turco; come appar qui sotto.
     
     
      Ex litteris Petri Sanudi syndici provisoriset advocatoris illustrissimi domimi
      in partibus orientis, relatio Antonii Lanzi de Stives.
     
      Come hessendo a Costantinopoli a la Porta, l'intese che el flamburario de la Valona personalmente andò a la Porta et con grande instantia rechiedete al Gran signor li volesse dar licentia di poter radunar exercito che 'l voleva andar in Puglia, e come ge fu data licentia, cussì fece far la crida che cadaun che voleva andar a guadagno venisse con ditto flamburario; et questo si dice publicamente. Item, dice el dito Antonio Lanzi, come el Gran signor fa conzar l'armata sua in Galipoli, alcuni diceno per andar a la impresa de Rodi, ma non si sa fermo; et fa etiam conzar i navilii ha in Constantinopoli; fa meter in hordine tutta la sua armada, et fa asunar gran moltitudine de marangoni a questo effecto.
     
     
      Relatio Alphonsi Alicusbei habita mediodomini Petri prothimo ex ore proprio dicti Alphonsi,
      relata magnifico synico suprascripto.
     
      Che venendo dicto Alphonso da Negroponte con [290] uno gripo per venir a Lepanto, li marinari non volseno venir per vento contrario fin lì, ma lo butono a Galata; et andando per dicto castello, vete in una caxa alcuni dervisi, che sono sacerdoti turcheschi, i qualli chiamono dicto Alfonxo, et parlando con lhoro, uno de quelli dervisi li dixe come l'era maistro di canto di fioli di Fait bassà; et hessendo con lui, sopra zonse uno olachi zoè corier, con una lettera dil Gran signor, la qual habuta subito mandò via tutti quelli erano con lui, et volendo ussir dicto dervisi li dixe: "non ussir sacerdote, et in presentia sua lezete la lettera, la qual diceva come el si metesse in hordene et fusse aparechiato con tutti i suoi perché l'havea ordenà et comandà ad Amar bei flamburario de Tricala et al flamburario de la Morea i quali tutti haveano ordene de venir a la expeditiom di Lepanto, et che tutti dovesseno esser ad obedientia de Amar bei perché l'era più vechio, et che 'l non facesse come el fece altre volte in Soria, che per non esser concordi perdeteno quella impresa, et che Camalì havea hordene de venir per mar con l'armada e darli aiuto, e che adesso era tempo per esser la Signoria de Veniexia ocupada et haver a far assai in Italia, et che lui non lo havea voluto mandar in viazi lontani ma lo voleva mandar apresso li soi vicini".


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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