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      Etiam veneno in collegio li tre fono mandati [296] a Puola, zoè Lodovico Brexan protho in l'arsenal e gli altri, quali referiteno ditte barze, zoè la Pasqualiga si conzeria e l'altra star ben.
     
      Vene ancora alcuni patroni dil trafego dolendosi quelli di Barbaria voleva tuor le sue galie deputate per il conto di pregadi, et fo alditi da la Signoria, et consejato per l'hordine nostro ogniun havesse le so galie.
     
      Et Zacaria di Freschi referite in collegio quello havia ditto Zuam Alberto. Come el suo signor vegneria qui, o fusse mandato uno nostro in secreto de lì a chiarirsi quello havia ditto esser la vera opiniom dil ditto signor suo, e poi chiariti si li mandasse el syndacato. Et è da saper che l'orator fiorentino va publice per Ferrara, da poi la nuova di Casentino che prima stava oculto. Item, dete una lettera dil ducha de Milan al suo orator qui data a dì 28 in materia di lettere intercepte, scrivea Piero da Bibiena a' Medici, quale erano state prese da' fiorentini con certe trame, concludendo la Signoria non doveria dar fede a questi tali.
     
      Vene lo episcopo gladatense orator di Milan et disse: serenissimo principe Beati qui non viderunt et crediderunt. Parloe di Zuam Alberto, che si fatichava perché seguisse tanto beneficio a Italia in acordar le cose di Pisa, et non li havia manchà pericolo per caxon di domino Aldromandino altro orator di dito ducha di Ferrara: disse di la lettera sopradita dil suo signor, el qual acertava havia bona voluntà di conzarsi in amor con la Signoria nostra.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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