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      Essi oratori ringrationo soa majestà. Ivi vene uno napoletano con lettere di credenza di monsignor di Lignì, qual etiam si mandò a doler ut supra et oferir in pochi zorni con danari per la via di Provenza manderia 6000 persone in Toschana in ajuto di la Signoria nostra; ringrationo per el simile soa signoria. Et a dì 5 li oratori zonseno in Nantes, el re non era venuto, vene il luni a dì 7, et do hore da poi mezanote fè dir messa e sposar la raina madama Anna et andò ad consumandum matrimonium. Et eri fono da soa majestà a congratularsi nomine dominii di le noze et ringratiar di la oferta e di quello mandò a dir per il Malabaila, et soa majestà disse haver aviso non esser seguito tanto mal, ma solum le zente dil signor Bortolo d'Alviano havia auto un pocho di sinistro; oferiva di nove soa majestà a la Signoria le zente et la persona sua. Et a dì ultimo dezembrio essi oratori receveteno lettere di la Signoria nostra [359] replichate, per la via di Roma, dil cardinal San Dyonisio. Item, lì è gran sinistro di alozamenti per la moltitudine di zente a la corte et gran carestia di viver.
     
      Dil reverendissimo patriarcha nostro vene una lettera al principe come voleva audientia per la cossa di San Bortolo; et nulla fo risposo.
     
      Da poi disnar fo collegio, et vene queste lettere. Et prima.
     
      Da Pisa di proveditori, di 16. Di la extremità et penuria di quelle zente; et replicha quello scrisseno eri, li condutieri esser venuti da lhoro, e don Ferante fiol dil ducha di Ferrara li ha ditto aver inteso essi condutieri volersi partir, siché stano con fastidio.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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