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      Et con gram streteze fo consultato l'honor di questa terra esser in mantegnir ditto bancho in piedi, et terminato sine strepitu servirlo di qualche danari, et perché non ne era di la Signoria nostra per esser su gran spexa e guerre da do bande, fo ordine tuor in prestedo da le procuratie e altri banchi, et quelli procuratori erano in collegio, zoè sier Ferigo Corner et sier Nicolò Mozenigo fono contenti, et cussì sier Lunardo Loredam, et fo mandato per sier Nicolò Lion e sier Alvise Bragadin procurator, et datoli solenne sacramento, esortoe il principe a prestar danari etiam per sier Carlo Trum facea l'oficio in loco di sier Filippo suo cuxino, quelli tutti fono contenti di prestar: etiam mandono per il bancho di Garzoni acciò non fusse di fuora via sospetato, et per sier Hironimo Lipomano dal banco, per sier Mafio Agustini dal banco et credo etiam per sier Alvise Pixani dal banco, dai qualli pur fono trovati alcuni danari, qual io vidi fono portati in caxa dil principe in sacheti: et fono dati a essi Garzoni ducati ..., et mandato sier Piero da [378] Pexaro cassier a Rialto: tamen nulla valse come dirò di soto perché tutti trazeva a furia danari etc.. Or tutti li altri di collegio li pareva da nuovo tal cossa, et ogniuno mormorava quello potesse esser. Et compito tal expeditione, il resto dil collegio fono chiamato in la camera, e lete lettere.
     
      Da Ravena di 27. Come era zonto lì Piero di Medici, veniva batando in questa terra, et statim era partito de lì. Et erano lettere di Castel Delze drizate al cai di X, le qual non fu lete.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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