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      Et il conte disse: saremo mal in ordine dil modo di le fanterie; et esso podestà lo esortoe a levarsi di fantasia questo, prometendo impegnarsi sulla vita etc. Et il pagador sempre era presente: tandem concluse voler chavalchar doman a dì 20, dicendo è bon tempo, e anderà a Castel Delze, e li dimandoe expedissa 600 fanti tra Cesena e Sojano, et li mandino driedo, li promise farlo, et che mandi l'artilarie et subito siano cargate. Item, quel messo di la madona di Forlì non è ritornato, et ha aviso al fossà di Ziniol esser zonto 30 balle di curaze, vien di Milan a Forlì. Et mandoe per un'altra [463] la poliza di fanti arà esso conte: zoè 600 con li tre contestabili, 500 soi, 200 di Morelo di la Crovara, 200 di Manzim da Bologna, 500 dil conte di Sojano, 2000 fa il signor Carlo a Castel Delze e 200 à mandato a fare a li Bajoni, summano fanti 4200.
     
      Da Castel Delze di sier Jacomo Venier, di 17. Come ha ricevuto li ducati 5500 mandatoli per il podestà di Ravena per far 2000 fanti, de li quali ne ha dato ad alcuni contestabeli quali si voleano partir, zoè Zuam Paulo Zalamela ed altri, adeo non ha più danari a far li deti fanti; conclude avanti zonzesseno fono dispensadi, et cussì va le nostre cosse.
     
      Da Roma di l'orator, di 14. Come el pontefice li ha parlato, et ditoli quello parlono l'altro dì insieme, si ha saputo per Ascanio, et l'orator rispose per lui nì per il secretario non lo sapea, ma pol esser per altri, et soa santità disse il cardinal Borgia li havia ditto Ascanio lo sapeva.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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