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      Dil conte di Pitiano. In recomandatione di Marco dal Castelazo condutier nostro, che li è morti do cavalli, voria prestanza; et lui medemo vene in collegio, et fo comesso la sua expedition ai savii di terra ferma. Etiam vene uno messo di Astor Bajom suo capo di squadra, dimandando per nome di Bajoni danari, et non poleno star cussì: li fo risposto si farìa.
     
      In questa matina in Rialto fo ditto esser morto sier Hironimo Zorzi el cavalier orator nostro in Franza; et vene dita nuova per via di alcuni savogini, tamen li savii volseno saper la verità di questa cossa, et disse haver udito, tamen non fu nulla.
     
      È da saper sora porto vene la nave di salumi vien di Costantinopoli, et portò lettere di 11 zener di sier Andrea Griti.
     
      [1499 03 10]A dì 10 marzo. In collegio vene il messo dil sanzacho di Scutari con 4 con lui, acompagnato da Alvise Sagudino secretario nostro, qual havia uno gran penachio in testa con assaissime penne, qual tochato la man al principe, facendo riverentia, fu messo a sentar su la bancha de' savii in mezo di loro, per mezo el principe. El qual presentò una lettera, la qual per esser in schiavo servo non fo potuta lezer; et disse era interprete sier Alvise Soranzo, è a l'armamento, et disse non voleva dir altro ma si referiva a la lettera, et basò la man al principe, et nel partirsi andò indrio, cullo fuora; et presentò per nome di Ferisbei sanzacho preditto uno tapedo picolo et una brena di cavallo lavorata; et fo ditto il tapedo si meteria in procuratia, tamen l'ave el principe, et la brena salvar, da donar via.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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