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      [1499 03 20]A dì 20 marzo. In collegio vene el ducha di Ferrara, et fono mandati fuora chi non intrava nel consejo di X, per dar più reputation, et li fo leto la deliberation fata eri nel consejo di pregadi; et lui rispose diria a li oratori fiorentini et voria li oratori milanesi persuadessero a questo.
     
      Vene Piero di Bibiena, secretario di Medici, et mandati fuora iterum ut supra, mostroe lettere dil magnifico Piero, di Castel Delze, credo in la materia di la praticha tratava con Paulo Vitelli.
     
      Da Castel Delze di proveditori, di 15. Come era gran neve. E hanno lettere di Bibiena di 14 et 15 dil proveditor, che li urbinati voleano partir tutti o niuno, e non una parte come voleva il proveditor; imo volevano restar do zorni, da poi che tuti ancora no havesseno da manzar, per obedir il mandato dil suo ducha. Et richiede se li manda fanti 100 de nuovi in lhoco di questi, partendosi et mandandoli essi proveditori, dicono si vedrà la pestà di piedi, et è gran neve. Et il conte si duol: dice che perdendosi Bibiena la colpa sarà sua, loro proveditori lo confortano, et esso conte voria proceder avanti come si fazi bon tempo, et nostri havendo messo fantarie in li lochi vicini hanno brusà li alozamenti era di [538] Frachasso. Item, hanno lettere dil Bortolo d'Alviano, magnifico Juliano et Lazaro Grasso di Bibiena, dicono haver vituarie per tutta la setimana futura. Et hanno fato preda di 130 piegore, siché arano bona quaresema, et par che queli dil ducha di Urbin non vol aleviar, maxime la compagnia feltrescha ch'è unita.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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