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      Li oratori pisani tutavia solicitavano esser aldidi, quali per sier Filippo Trum, savio dil consejo, fono introduti in collegio et inzenochiati basò la mano al principe piangendo, et domino Piero di San Cassano lacrimando quasi non potendo exprimer disse: Serenissimo principe, habiamo inteso la cruda sententia nui si racomandiamo. Or soravene il ducha, contro dil qual è da saper, volendo mandar la Signoria nostra alcuni zenthilomeni e zerchati per chiesia mai fo possibele niun volesse andarvi, et si convene mandar 4 di quelli era in collegio, zoè sier Hironimo Venier e sier Leopoldo Grimani proveditori sora l'arsenal, sier Matio Tiepolo e sier Jacomo da Canal, proveditori a le biave, et vestiti di negro. Or li oratori pisani fono mandati fuori per caxa dil principe, acciò ditto ducha non li scontrasse.
     
      Vene adoncha esso ducha, con una scritura in mano, et sentato apresso il principe disse: haver abuto gran meninconia per quello si diceva: e dove credeva haver messo pace à posto mal etc., e lui non havia hauto la colpa, havia voluto mostrar la scritura non è stà voluta veder: dicendo non son savio, posso errar; et dete una scritura qual volea fusse leta, la qual fu leta, et dicea havendo fato il laudo, era qui et bisognava azonzer alcune cosse, era presto farlo per tutto ozi, o potea far per la reseravatiom si havia fatto. Et il principe li rispose sapientissimamente quello fu deliberato per il collegio li dicesse, dolendosi etc. Et non aspetavemo cussì fata sententia per esser contra la promessa ne fece Zuam Alberto qual era lì presente, et le parole e pratiche tratate con Zacharia, secretario nostro.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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