Vene li do oratori fiorentini et Zuan Battista Redolfi quasi sempre parlava, dicendo: haveano haute lettere da soi excelsi signori che hanno comandà il levar di le offese, et voleno esser in bona benivolentia con la Signoria nostra, et aricordarsi debbi ordinar a' pisani fazino volentieri quello hanno a far dal canto suo. Et li fo risposto per il principe bone parole, et che si diria a li oratori pixani, et che etiam lhoro facesseno bona compagnia. Et intisi fiorentini in questo tempo haver soi oratori in Franza lo episcopo de Pazi et Piero Soderini, a Milan lo episcopo di Voltera, Soderini et Francesco Peppi, et a Roma Francesco Gualteroli, et qui questi do Zuam Battista Redolfi et Paulo Anton Soderini, ergo tre fratelli sono oratori.
     
      Et fo fato veder dove erano li oratori pisani Janozo Lanferduzi et Piero di San Cassano, et se intese venere partino de qui, et fo sine licentia et insalutato hospite, la qual cossa dette molto che dir a tutta la terra maxime a quelli di collegio: havendo speso per lhoro la Signoria più di ducati 600 mila.
     
      Vene l'orator di Napoli, si dolse col principe di la morte dil nepote, disse haver nova che misier Saragosa capitano dil signor re, essendo con le 4 galie et le do di Zenoa, havendo hordine da soa majestà andar contra corsari, trovò Zuam Antonio Santiglia corsaro, el qual havia tolto una nave de Lipari e una de' zenoesi, et sul canal di Piombim, a dì 20 marzo, trovato ditto corsaro, messe sora uno barzoto 120 homeni de' soi di le galie per andar in conserva [621] contra el ditto, qual visto, mia 10 lontan il vento rinfrescò, adeo ditto corsaro fuzite, et prese quel barzoto prima con li 120 homeni, zoè erano 30 zenoesi et 20 di Saragosa, el resto etc. qualli tutti da esso corsaro fono amazati.