[623] Dil ditto, de 14. Come à inteso che 'l sig. Octaviam da Forlì, per andar a Fiorenza nel montar di le Alpe fo asaltato da alcuni et amazato, et questo era stato il fiol di quel citadin de Castrocaro che per la madona ditta fu fato amazar, tamen ditta nova pur fu vera, ut patet.
     
      Da Cesena, dil governador, di 10, al podestà di Ravena. Come volendo far certa execution alcuni de lì si sublevò e ferite quel suo: adeo tutta la terra fu in arme; pertanto dimandava socorso a esso podestà; et che dovesse scriver a la Signoria perché quelli populi sono in arme e a li confini di Zervia.
     
      Da Rimano di Zorzi Franco secretario, di 14. Si dice de lì et hasse inteso il concluder di la pace la qual è stà sentita mal volentiera de lì perché quella terra si feva di oro durando la guerra. Item, a de lì farine di la Signoria nostra e artilarie. Item, le terre di la chiesia contra il governador di Cesena erano sublevate, per caxom che quel governador volea scuoder taxe de cavalli e convenirle per uso suo, e che li Tyberti si sussita contra li populi e minaza far, che il conte di Pitiano nel ritorno vorà castigarli et haverà il favor di la Signoria. Item, eri zonze lì el prothonotario Bentivoy fratello di quella signora, qual va a Loreto. Item, ha ricevuto nostre lettere di 11 che più non mandi vituarie in campo, e cussì etiam da lui prima non havia mandato se non alcuni orzi né più vi manderà.
     
      Da Castel Delze di proveditori, di 11. Come haveano ricevuto lettere di la Signoria nostra dil levar le ofese, e cussì à mandato a dir a la Piove e a Bibiena, licet mo terzo zorno, i nimici li mandono a dir di questo acordo, et li capitoli item, haveano mandato a dir, et dimandar ai nemici el transito di vituarie per Bibiena, e questo per voler dil conte, et il conte e lhoro desidera saper quello habino a far.