Che 'l ducha dovea venir ai confini per parlar ai sguizari e al re de' romani per pacificarli, quali sguizari erano a campo a una terra di esso re, tra Limb et Turigo e che li ungari era venuti in ajuto dil re.
     
      Da Rimano, di Marin Bianco soprastante a le munition. Advisa zercha quella munition, dice mal di Baxilio da la Scuola etc.
     
      Di Candia, di sier Luca Trum, synico. Come havia saldà le refusure di la galia Dandola e Bragadina, con ducati 250 e non più; si scusa di le cosse dil al fato a Corfù le qual andavano mal; lauda sier Piero Sanudo suo colega, dimanda sia scritto per la Signoria etc.
     
      Vene sier Vetor Capello savio ai ordeni, disse esser stato su la nave patron sier Albam Darmer zorni 5, a far la zercha con sier Jacomo Contarini, provedador sora l'armar, qual era rimasto; laudò ditto patron, disse che have homeni 269, che non era vero. Item, sier Zuam Moro, fo su la nave Pandora et fece la zercha.
     
      In questa matina fo dato fuora le noze di sier Bernardo Nani, di sier Zorzi, nievo dil principe, in la fia di sier Michiel Da Leze, fo fato il parentà a San Stefano. E poi disnar, fo gran consejo, et fato capitano a Verona sier Hironimo da cha da Pexaro, fo consejer, e andoe.
     
     
      [1499 05 27]A dì 27 mazo. In collegio. Non fo dato audientia a niuno; fo assa' lettere.
     
      Di Franza, di l'orator, date a Bles, a dì 16. Come la regia majestà ritornò dal viazo e questo per la peste, per esser morto ivi uno sguizaro, e par voglii andar a uno castello nominato Remorentino, lige 10 de lì. Item, quel zorno era stato dal re, qual li disse non haver nulla de' sguizari, solum quelli esser grossi, e che il campo regio si andava lontanando; et havia da Fiorenza el ducha di Ferrara voler certe zonte a la sentenzia, et era fama pisani non voler star quieti.