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      In questo zorno fici scriver una lettera al capitano zeneral con le zerche di le nave, scrivendoli dovesse veder si la Signoria nostra era inganata, et mandasse de qui le zerche farà.
     
     
      [1499 06 02]A dì 2 zugno. In collegio. Non fu il principe. Vene el patriarcha nostro, et si lamentò a la Signoria con gran parole che eri per li parochiani sia stà fato vicario a San Bortolomio uno prete zoto, contra quello havia fato lui ch'è suo jus patronatus, qual havia dato al suo vicario domino Jacomo di San Daniel persona degna, et che questo vicario eleto per forza era intrato in la caxa e butato fuori uno vi era per nome dil suo, qual havia brieve dil papa che fusse ben electo etc. Perhò dimandava la Signoria provedesse dicendo: spoliatus ante omnia debet restitui, e chiamò vendeta a Dio pianzendo etc. Or andato fuora fu consultato, tamen in collegio esso patriarcha have molti contrarii, et praecipue sier Filippo Trum, adeo fo terminato dirli venisse doman, e cussì si partì di mala voja.
     
      Da Turin, di Zuam Dolze secretario, di 28. Come era lettere di 24 da Zenoa, che monsignor di Roam et monsignor di Lignì doveano andar da l'archiducha di Bergogna per restituirli le terre comprese in l'ultimo apontamento fato a Paris, et il re vol mandar uno degno personagio al re di romani et sguizari per tratar acordo tra lhoro, e l'archiducha vol esser in Bergogna per tratar acordo tra il re di Franza e suo padre el re di romani. Item, li oratori di Franza destinati a la Signoria erano [778] partiti da la corte.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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