Vene domino Zuam Batista Carazolo, et domino Machario di Chamerino, per nome dil ducha di Urbim, pregando la Signoria nostra si risolva in quello li vol dar di provisione. Or fono mandati fuora et consultato la risposta, li fo ditto ozi si feva consejo di X, et poi doman in pregadi si expediria.
     
      Vene li tre provedadori deputati sora le exation di danari, zoè sier Marco Barbo, sier Domenego Marin, et sier Lorenzo Venier, et disseno esser molti debitori poveri, quali voriano dar pegni in l'oficio di beni mobeli, et esser depenadi da palazo, et voleno pagar in termene di uno mexe. Et consultato fo ordinato fazino, et cussì fo nota la termination. Et etiam fo aldito sier Leopoldo Vendramin zercha la [804] sua nave, et fo mandato da questi provedadori, et vardasse, etc.
     
      Di Milan, di l'orator nostro, di 6. Come quel zorno era partito misier Baldisera da Pusterla, va a Bormio. Et si dice che il re di romani, qual è propinquo, vien lì per disfar sguizari; et il ducha à mandato alcune monition, si dice anderà in persona per parlar col re fino a Bormio. Item, a Milan esser uno orator d'Ingaltera honorato assai dal ducha, è stato in coloquii, parte presto et va verso Roma. Item, uno Michiel Mustachi capo de' stratioti, sta zà 8 anni con quel signor ducha, era stato da lui, et diteli che volentiera veria a servir la Signoria nostra, sichè aspeta risposta.
     
      Da Ferrara, dil vicedomino, do lettere di 7. Come andava fanti e cavalli, non perhò tutti, a un trato verso Forlì; etiam lì va Fracasso, el qual era stà da lui, et dice va a Forlì per uno piato à lì con uno ebreo, vol haver ducati 2000. Item, che quel signor voria acordar quella madona di Forlì con la Signoria nostra; et dice Fracasso non va a posta di Milan.