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      Vene il conte Filippo di Rossi, e disse il conte Guido suo padre restava haver dil suo servitio da la Signoria nostra ducati 70 milia, et al presente ritrovandosi in grande inopia, dimandava li fusse provisto di qualche stabele acciò potesse viver. E mandato fuora, consultato la risposta, tutti di collegio parloe, et in suo favor sier Filippo Trum e sier Francesco Trum, e tandem concluso darli una paga, et cussì li fo mandato a dir venisse doman. Fo balotà alcune munition per il castello di la Scala, dimandate per lettere di Bassan, et scritoli per li cai dil consejo di X che de caetero il castelam debi abitar nel castel e non altrove.
     
      Item, sier Marchio Trivixan savio dil consejo, fè lezer una sua parte, voleva meter zoè che li debitori a le raxon nuove pagino de presente il quarto e sieno depenadi fino a mexi 6, et rimanendo in qualche oficio pagi la mità dil debito; et li cai di XL è di tal opinion; sier Filippo Trum procurator volse rispeto.
     
      Item, fo leto la parte fata notar, per nui savii ai ordeni, di mandar le galie di viazi in armada: niun di collegio non sente.
     
      Item, fo leto una lettera si scrive per collegio a Udene, e per tutte le terre e lochi confina con todeschi, che per la venuta dil re di romani con zente in Italia contra agnelini debino star provisti, facendo le guarde a le forteze. Etiam fo leto la lettera si scrive a Udene, restituisse le 8 cavalle tolte a quelli di Trieste, et conzi quelle diferentie, et fo gran parole.
     
      Da Riva, di sier Hironimo Baffo provedador, di 10. Come dovea venir alozar su quel di Agresta fanti 400 dil re di romani, et che uno suo era tornato, dice ditto re esser venuto in val Venosa con zente, e mandò via la zente paesane dicendo voler esso re difenderli, poi fè uno edito con lettere che tutti contribuissa a la portion lhoro, et mandò oratori a' sguizari e agnelini fenzando non saper il principio di la guera, et che volea adatar le cosse, et sguizari mandoe soi oratori in campo regio, et si tien si acorderano perché il re di romani à gran voja, et è una fama in campo de' alemanni che acordati sarano, verano contra la Signoria nostra, per haver quella prestato ajuto di denari a' sguizari.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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