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      Quarto di uno vicentin era in bando per morte de homo di Vicenza, voria salvoconduto di poter andar a Vicenza, havendo la paxe di li parenti dil morto. Et fono mandati fuora per consultar. Et poi li fo ditto: a la prima dil fio dil principe di Salerno, esser contenti, et dil scriver la Signoria a Roma più che contenti; a la secunda dil capo Carazolo piacerli; a la terza si havera
      à Lazaro Grasso per ricomandato; et a la quarta non si poter far per esser contra le leze.
     
      Vene l'orator fiorentino, et disse come pisani essendo stati per tutto, niun si havrà alterati, et vedendo fiorentini che essi pisani non voleno star quieti al laudo, hanno mandato lhoro zente, erano alozate su quel di Arezo, ad alozar su quel di Pisa. Secondo, quanto a li denari dimandati per la Signoria nostra, li soi excelsi signori, dimandano a che modo la Signoria vol la cauzione. Et mandato fuori, et consultato, era perhò alcuni volevano ajutar pisani, tandem li fo risposto, per sier Polo Barbo, che il far di plano era bon, et de li danari volemo quanto vol la sententia.
     
      È da saper, la nave di sier Antonio Cocho, ozi fé vella, fo jeri a farli la zercha sier Zuam Moro et sier Jacomo Contarini, et l'arsil va a Corphù, patron electo per nui Michiel Botarim, si parte questa note; et si manda ducati 3000 al capitano zeneral acciò mandi in Candia a armar. Item, fo balotà la poliza di l'arsenal, la qual era molto ingorda.
     
      Item, sier Filippo Trum procurator volse far balotar certe munition per Dulzigno, qual non hessendo castigate per l'hordine nostro, ave 4 balote di no, et non fu preso.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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