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      Item, che quelli di Castel nuovo, locho de' turchi, vede passar galie di la Signoria nostra per mar, et statim dà aviso a la Porta, et esser zonta la galia lì, la qual si soleciterà di armar.
     
      De Antivari, di sier Piero Tiepolo podestà, di 20, drizata al provedador di Cataro. Molte zanze, nulla di conto, et la mità non vere: zoè che l'armada turchescha potrà andar forsi chi dice a Rhodi, chi a Corphù et chi in Puja; et havia fato far le spianate in 4 lochi, una via verso Hungaria, l'altra verso Valachia, l'altra verso Rhodi, l'altra verso Albania; siché potrà andar dove li piacerà.
     
      Da Ragusi, dil Gondola, di 24. Come havia inteso el partir di Scander bassà, dubita non vadi in Friul a danno di la Signoria nostra, dimanda li sia mandato qualche danaro per le spexe li convien far.
     
      Da Corphù, dil rezimento, di 18 et 19. Non hanno danari, et bisogna fortifichar il torion nuovo, qual non è compido, nì la cortina: prega la Signoria li mandi. Item, non è merli, e le mure con naranze si buteria sozo, et è mal animo tra albanesi et greci. Item, di certi avisi hanno, che a dì 15 di questo el bilarbei di la Grecia partì da Constantinopoli per andar a Chipsala mia 12 da Galipoli, et il Signor dovea a dì 12 partir per Andernopoli. Item, che l'armada, a dì 14, da poi fata certa oration, over fata la luna, si dovea partir; dimandano munition et fanti; et replichano li sia mandato Bortolo Bon, overo Zenoa. Item, per l'altra, di 18: come a dì 16, sier Francesco Pasqualigo sopracomito, venendo lì a Corphù da Modom con Jacomo di Tarsia et alcuni fanti per condurli a Corphù, sora Caoducato scontrò una fusta di turchi, di banchi 20, et volendo la calasse, fono a le man, et 6 turchi saltò su la galia amazò 4 de' nostri, et Jacomo di Tarsia si portò valentemente et fu ferito di una freza in la faza, et fo feriti di nostri 40, zoè 39 provisionati et 11 galioti, et fono morti turchi 15; et ditta fusta per esser bona de remi fuzite, et il soracomito fu ferito in la coscia.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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