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      Vene l'orator di Ferrara et disse zercha uno ladro retenuto qui in prexon per li signori di note, pregava sia expedito.
     
      Vene l'orator di Urbim, et dimandò danari per il suo signor; per tanto in questa matina li fo balotato una paga.
     
      Vene il conte Bernardin dicendo havia comprà una possession, dia dar li danari a la Signoria nostra, et voria pagarla con tempo. Li fo risposto si intenderia la cossa.
     
      Vene domino Jacomo da Nola secretario dil conte di Pitiano, et disse il conte haver homini d'arme 206 bene in hordine, et balestrieri 100, et era ai [887] comandi di la Signoria nostra, et voria che lo istate le zente stesseno a le lhoro stancie deputate, acciò in un punto si potesse redurle a una. Fo ringraciato el conte di la oferta et dil suo bon voler, et di l'altra si consejeria.
     
      Da Ferrara, di sier Bernardo Bembo dotor et cavalier vice domino, di 3. Come de lì si diceva di la incursion fata per turchi a Zara, la qual nova la ampliavano, et il signor li à ditto farà far oration.
     
      Da Udene, di sier Domenego Bolani luogotenente, di 3. Dil zonzer lì dil Zanchani provevador con alcuni stratioti. Et etiam di sier Andrea Zanchani provedador zeneral in la Patria, dil zonzer a Udene. Et è da saper fo electo per collegio Antonio di Fabri, vadi contestabele a Gradisca.
     
      De li consorti di Zopola. Fo leto una lettera scrita a la Signoria, dubitavano di turchi, tamen zercha le taxe, etc. non voriano.
     
      Di Caodistria, dil podestà, di 3. Dice haver exploratori fuora per intender dei turchi, aricorda li sia mandate la munition.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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