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      Somario di una lettera scrittaper sier Nicolò Marcello sopra comito,
      data a Modom a dì 21 lujo fin 24,
      drizata a sier Alvixe Emo, et fo leta in pregadi.
     
      Come era stato mexi tre in l'Arzipielago con sier Simon Guoro provedador di l'armada, et a dì 18 zugno veneno a Napoli di Romania con galie 6, perché temevano il Turcho andasse lì, et in la sua galia era più di 40 homeni infermi; et ogni zorno haveano fortifichà quel luogo de repari, et fato far una palificada atorno dil porto aziò l'armada turchescha non potesse accostarsi a le mure di la terra; et era stà utele la lhoro venuta per conforto di populi; et il provedador ha fato intrar tutti i albanesi con le sue fameje et robe in la terra, quali non seriano reduti, anzi la più parte seriano andati con turchi et dispersi per le montagne, et trovono quel luogo in confusion et spauriti, ogni cossa è ben reduta, et hanno messo in la terra formento più di stera 5000, orzo assai et carne, et zà fornito tutte le cisterne di aqua et impito una gran quantità di bote. [1054] Et erano ivi homini da fati in tutto 8000, et anime 25000 tutti ben in hordine et ben disposti, et disse Dio volesse andasse la ditta armata in quel luogo più tosto che in niun altro: voria si mandasse uno provedador in levante solo a le fabriche; et non è altra disfation nostra che non fortifichar le terre di levante, et era di malavoja, perché disse semo per non far alcuna molestia a ditta armata turchescha che per Dio tegno certo se ne pentiremo, etc. Et non anderà altrove che a Lepanto la se poria romper, perché lui prima ne à roto la fede.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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