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      Poi scritta è uno capitolo, di 25, che Milarbei è in porto al Vardari, fa far uno ponte, si disse vol venir a Nepanto.
     
      In questa matina in collegio fu parlato zercha l'arsenal, et se intese volendo armar altre galie sarìano tarde; et di hordine dil collegio fo mandato a retenir tutti i navilii erano sora porto per partirsi di questa terra, acciò acadendo si potesse operarli, et il numero era scriverò di sotto.
     
      Noto. Li tre retenuti per il consejo di X, per suspeto avisava secreti a l'orator di Milan, ogni zorno il collegio si redusse e non fono ancor expediti, et se dice nulla trovano.
     
      Da poi disnar fo pregadi, et non fo il principe. Vene ste lettere:
     
      Da Udene, di luogotenente. Come havia tolto danari ad imprestedo per mandar la paga ai stratioti a Gradischa.
     
      Da Vegia, di sier Piero Malipiero conte, di 11. Come à auto una lettera di uno Nicolò Zafatichio, zudese di Segna. Li scrive come turchi 16 milia erano venuti in Corbavia, et vol divider l'exercito in do parte, e non fa danno alcun su quel dil re di Hungaria, faceva meter in hordine le zente, è à fato comandamento a tutti li baroni si redugi per tutto avosto in campagna, et dice si sarà altro li darà aviso, acciò possi spazar barche de lì a Fiume, et far stagino adveduti.
     
      Da Ferrara, di sier Hironimo Donado, doctor vice domino nostro, di 12. Come da poi quel signor fu contento dar il passo più non ha scritto, solum è zonti li do nepoti di misier Zuam Jacomo Triulzi, intimati per il ducha venisse sub poena etc. Li ha risposto di lhoro mano non voler, e si li torà il suo, lhoro lo ritorano presto.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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