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      Et poi comenzò a dir con parole sapientissime, che hessendo mandato orator al re di Hungaria per causa dil matrimonio di la raina fo moglie dil re Mathias in questo re, et che 'l papa mai havia voluto dispensar ditto matrimonio zà anni 6, licet el re volesse la fia dil marchexe di Brandinburg. Item, che 'l colega era amalato domino Guglielmo Frassina doctor. Or andando in Hungaria vol haver consejo da questa Signoria ajuto e favor. Item, si duol di la calomnia levata a la majestà dil suo re di haver fato mover turchi a' danni di la Signoria nostra, et per molte ragione non l'aria fato: prima è cristianissimo, poi saria danno suo, scusandosi sopra di ziò assai, et si non havesse vardato a l'honor suo aria fato di le cosse, etc. Et che soa majestà voria veder la Italia in quiete, acciò si potesse uniti atender a la salute universal di quella, et desiderava viver quieto, et fè bon e longo discorso. Et fo mandati fuora essi oratori, et consultato la risposta, tornati dentro, el principe li rispose: quanto al matrimonio non si voler impazar, di la calomnia si scusa, Dio el sa, ben era vero che nium signor de Italia ne havia dato ajuto contra el turcho; tertio a la quiete de Italia, chi è stà causa porterà la pena, nui volemo conservar la liga col re Franza. Poi parlò l'orator residente qui ricomandando il suo re a questa Signoria; et partino di mala voja acompagnati da queli patricii li acompagnono, quali aspetono di fuora, et statim fo mandato Bernardin di Ambrosi secretario a comunichar tutto con l'orator di Franza.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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