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      Et lezendo le lettere corse uno da Chioza in collegio tutti crete fusse nove da mar, perché lui disse è bone nove, et referì come veniva uno corier portando la Signoria havia abuto Cremona; et non resterò di scriver come tutta la terra era in moto per tal nuove, tamen pareva non si sentisse la alegreza per le cosse di mar qual tutti desiderava saper l'exito.
     
      Et in collegio era sier Cristofal Moro, fo podestà et capitano a Ravena, qual aricordò si mandasse a tuor il locho di Codignola, pocho lontan di Ravena, et mia 5 di Faenza, qual è dil ducha di Milan; et consultato la materia tutti sentì, et sier Antonio Valier consejer contradixe dicendo era da atender al campo, et terminato pur contentò, et fo scritto al signor di Rimano et Jacomazo da Venecia venivano con lhoro compagnie, et Meleagro da Forlì, non si dovesseno muover imo partiti tornaseno a Ravena, et scritto al podestà vadi a ditta impresa, etiam balotà una paga al signor di Faenza et scritto sii in campo vadi a Codignola, zoè mandi le sue zente, et fo consultato de meter la parte et tuorlo ai stipendii nostri per un altro anno; et cussì ozi in pregadi fo leto la lettera di tal deliberation di tuor Codignola a noticia de tutti, tamen fo mala cossa.
     
      In questa matina fo aldito misier Lunardo Vendramin dolendosi di sovention si suol tuor dai consoli di merchadanti contra de lui, licet non siano li tempi, prega la Signoria lo debbi sufragar, et parlato, tra li qual io parlai in favor, terminato mandar per li consoli.
     
      Da Brexa, di do, venute nel levar dil collegio.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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