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      Unde fati venir tutti li patroni de nave in barza, oltra le parole confortative et menazevole, le ditte a cadauno in scriptis. Et divise in 4 squadre a l'investir a questo modo, zoè io investir per mezo con nave nove; a la banda destra misier Alban d'Armer con nave otto, a la banda senestra misier Sabastian Marzello con nave 7, e da la banda di sopra vento el Stefano Ottobon patron di la nave Pandora con nave 7, non computà nel ditto numero barze do da Rhodi e do caravele, e cussì con questo hordene si partì. Li patroni, a la matina seguente a dì 12, ussita l'armata turchescha dal Zonchio, si redusse a una ponta lontan dal Prodano zercha mia do, dove sorse tutte le galie e fuste in terra e le nave un pocho de largo, vene con la gondola l'armirajo del zeneral fazando in tutto e per tutto el contrario di quello era ordinato, e li patroni di esse nave andando di nave in nave e dicendo a bocha tu andarai a investir la tal nave, ti la galeaza et ti li altri navilii, dando questo hordine confuso, et extra da li hordeni predicti et senza mia saputa, né credo il magnifico zeneral sapeva, per el qual ordene vene subito da mi alcuni patroni di le nave dicendomi che da una banda da mi havia uno hordine in scriptis, da l'altra l'armirajo li ha comandato altramente, in modo che a hore 5 di zorno, non hessendo perhò vento frescho imo quasi bonaza, soprazonto in quello istante con gripi da Corphù misier Andrea Loredan, montò su la nave Pandora, ritrovandosi avanti de mi le nave Armera e Pandora, secondo l'hordine li fece l'armirajo, se levarono con el trincheto e andarono contra la nave grossa e quella messeno per mezo bombardandose tutte tre, tandem li inimici butò fuogo [1258] a la nave Armera che era zà incadenada con la nave grossa e tutte do se brusarono, et la Pandora andò a fondi, la qual ancora era apizada dal fuogo, e cussì io andato tuttavia a investir dove meglio poteva, perché non era possibele intrar per mezo tutte ditte tre nave che zà erano apizade che saria stà più presto impedimento e saria etiam brusato, ma andai a le duo galeaze grosse che se acostavano a mi, una de le qual investì e rompè el quartier da prova e l'altra galeaza vene da l'altro lato bombardone, ditte galeaze et l'altra nave grossa et alcuni schierazi erano apresso, et io a quelle tanto quanto dir se puol e come Dio ha voluto che altramente non poteva scapolar altramente combatendo più de una hora, vedendomi solo in mezo de esse galeaze, nave e schierazi, me desbratai, mal e pessimamente tratado, che oltra il bombardar de ogni banda mi butarono a pope et a prova più volte el fuogo, tamen fo distuato e nel bombardar ho mandato a fondi con tutti li homeni uno schierazo e uno altro che me vene a ladi saltando dentro parte de' mei homeni tagliato a pezi molti turchi, ultimamente feci meter fuogo dentro e brusole, i qual schierazi erano di bote 400 e più, l'uno cargo de vituarie e bombarde, et io havi dà più colpi di bombarda per tutta la barza al timon, a la compagna cazuta la piera in la porta de la mia camara a le bande a prova, dico con piere grosse la mazor di lire 180 e le altre pocho men, essendo io a castel da pope una de esse bombarde amazò subito apresso de mi in un trato el povero Lorenzo Cadena mio homo di consejo e Domenego Zancharuol compagno di stendardo, e nui etiam dete alcune scaie di bombarda ai schinchi, da tutte dico le gambe, e oltra li ditti t


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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