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      Come hessendo reduti dove scrisseno, era hore 23, adeo volevano ritornar in campo, et vene fuora di Cremona buon numero di cittadini da 15 fin 20 doctori cavalieri e altri, quali si scusono la tardità lhoro, poi domino Leonardo Bota, nomine aliorum, expose: come tutta la città si havia deliberà omnium consensu darsi a la nostra illustrissima Signoria perché oltra la bona voluntà, etiam li cieli voleano cussì, et cussì erano venuti per far uno presente di la terra; scusò l'indusia processa perché voleano haver il castello con danari, non hanno potuto, et l'altra perché voleva ussir questi et altri cittadini, unde per adatar il numero erano stà tanto, e doman verrano con li capitoli, usando parole molto convenienti. Et per li nostri provedadori li fo risposto: maravejarsi di la indusia, et li acetavano per boni e cari fioli di la illustrissima Signoria nostra, et erano contenti darli questo tempo e cussì partiteno. Item, il castelan facea dimande grande, non di meno saria bon compiacerli di qualche uno di capitoli, perhò aspectano risposta, tamen li hanno rebatuti. Item, era venuti li homeni de Pizegeton a darsi, manchava haver la rocha, et queli hanno recevuto, et li preditti hanno oferto una lhoro bombarda, qual fu nostra stata lì zà anni 60 per bombardar Cremona. Item, hanno ricevuto nostre lettere con li avisi se li manderà bisognando li capetanii di le terre con li provisionati ordinati, pregano la Signoria soprasieda di questo, perché hauto Cremona sarà ultimata l'impresa.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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