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      [1499 09 19]A d́ 19 setembrio. In collegio vene sier Marin Zustignan venuto podestà et capitano di Roigo, et presenṭ molti conti di biave per lui ministrade de ĺ, et ducati 40 li restava in le man, disse havia tenuto in obedientia tutti, disse mal di domino Alvixe Valaresso condutier nostro qual era amalato, et etiam di Justo Corso qual perḥ è in la compagnia uno caporal bon. Fo brieve, et fo laudato dal principe justa il consueto, né altro disse de la città preditta.
     
      Vene l'orator di Franza al qual fu comunichato la perdeda di Lepanto, si dolse assai dicendo voleva scriver al roy fazesse ritornar l'armata insieme con la nostra, dolendosi dil partir dil suo capitano. Poi disse come monsignor lo gran scudier era andato al governo di Zenoa, demum preg̣ la Signoria volesse desister de l'impresa di Codignola per esser di la regia majestà. Li fo risposto con bone parole pregando che volesse scriver al re, et che di Codignola si vederia di far levar le zente nostre.
     
      Vene sier Tomà Zen el cavalier, va capitano di le galie grosse, in collegio, et dimanḍ il suo stendardo qual li fu concesso, tolse licentia andava con un gripo. Etiam vene quasi tutti li governadori di le galie rimasti, et aceptono excepto sier Francesco Valier qual era amalato, et sier Piero Sagredo non andoe, questi dimandono li fosse data una galia grossa la qual la conduriano come arsil, et staria poi in [1325] armada, et cusś parse al collegio di compiacerli, et datoli L. 30 di grossi per uno, et cadaun di qui menoe certi provisionati pagati per la Signoria.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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