Li fo risposto si vederia. Et a la fin fu fato quanto disse perhò che non molti zorni da poi fo mandato con lettere et danari per ditto Scandarbecho zovene qual lo condusse qua come dirò.
     
      Di Roma, di l'orator vene lettere, di 22. Come eri fo dal pontefice, qual li dimandò si havia nulla in re ferariensi dicendo haver inteso esser uno messo a Venecia di la madona di Forlì, vol la protetion di la Signoria; pertanto pregava la Signoria non volesse tuorla per esser terre di la chiesia, et di caxa Sforzescha semenza di la serpe indiavolata.
     
      Item, il cardinal Orsino andava dal roy a compiacentia dil cardinal Orsino, San Zorzi, per adatar le cosse di Forlì.
     
      Item, il papa ha expedito indrio uno orator dil re Fedrico per stafeta, et soa santità andava a Nepi a tuor il possesso dil loco, starà 8 zorni, e l'orator voleva andar con lui, et non volse.
     
      Dil ditto orator, di 24. Come visitò il cardinal Sant'Anzolo da cha Michiel ritornato in Roma, et li disse il papa è contento el cardinal Orsino vadi dal roy, et quando non porà haver li stati etc. tenterà far suo fiol re di Napoli. Item, re Fedrico è humiliato col papa, qual li dimanda a esso re il stato tenia il ducha di Candia, per il ducha Valentinoes, et ducati 8 milia per comprarli uno stato in Spagna, per li nepoti fo fioli dil ducha di Candia preditto. Item, li oratori neapoletani domino Hironimo Sperandio et Ector Pignatello erano stati da lui orator, pregando la Signoria facesse il roy non desse fastidio al suo re. Item, domino Zuam Lucido archidiacono mantoano, è lì a Roma, li mostrò una lettera dil marchexe di Mantoa, di 14: come el signor Zuam di Gonzaga, Baldino Scarampo et un altro erano andati per suo nome dal roy; et in fin di la lettera dice molte cosse che in pochi zorni si ha a veder il danno di la Signoria, che absit, et Dio lo fazi mentir.