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      Et da tuti hè judichato, che 'l signor l'abi chiamato per sentarlo bassà a la Porta.
     
      Del sanzacho de Visoo.
     
      El sanzacho de Visoo fu mostanzi passato, et molto era in gratia del signor; et questo dicessi, perchè bevevano insieme. Costui era certo omnipotente sopra tuti a poter comandar et a' bassà et altri cui si fosse; imperiosamente intrometevassi in tute quelle cosse el cognosseva poterne haver proficto et avadagnar, et non solo di cosse de merchantia, ma de tute rason de intrade, sì de possessione, chomo de peschiere et venason di ogni sorta. A presso si atrovava dui galioni, l'uno de bote 1200 in circha, l'altro de 350, et la nave che fu Malipiera. Et questo anno passato el dicto mandò el galion mazor in Allexandria, cargo de ferri, cere, legnami et altre merchantie. El qual, stando per alchuni mesi dopoi partito, che di lui non si sentiva cossa alchuna, fu murmurato el dicto esser stato preso da' rodiani, ad instigatione et aviso de quelli da Sio; per la qual cossa el prefacto sanzacho prese in tanto odio quelli da Sio, che mai non manchò de usar ogni mezo a lui possibelle de rovinarli. Et prima, costui spazò uno ovlacho a quel passazo da Sio, il qual riteneva tute letere che per lì capitavano; et in oltra fece intender a Charedin da la schala da Constantinopoli, che 'l dovesse esser cerchado ciaschadun che passava da quel locho, se li havesseno letere. Et questo faceva, perchè l'avea dato ad intender al signor, che quelli da Sio erano sui ribelli, et che lui il faria vedere prestissimo.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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