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      Et andando el baylo, chomo è dito anchora, con buon ordine si taglieria la strata agli malivoli sussitatori di zanze et di garbugli, che voriano veder questo illustrissimo stato somerso e profondato. El qual nostro baylo anchora mi disse, che io havesse a richordar a vostra celsitudine de uno orologio et de certi cani da caza, chomo per lui per avanti era stà avisata.
     
      De l'Ardevelli o vero Sophì.
     
      Al partir mio si diceva im Pera, per navilli venuti da Tribisunda, chomo l'Ardeveli si atrovava circha una zornata e meza lontan da quei confini, con el suo exercito, ad uno passo fortissimo, nel qual locho si diceva esser afermato. Et da poi partito, trovandomi circha due giornate lontano da Constantinopoli con la mia compagnia, si abatete uno gianizaro con nui, schiavo del figliuol del signor, che si [22] atrova in Tribisonda, il qual sopragiongendone, ne dimandò dove che noi andassimo. Al qual fo risposto, vistolo persona zentilissima in ciera, che noi andavimo a Churfù. Et quello ne disse: Io son anchor io di Castoria, lontano giornade quatro da Churfù; verò con vui se 'l vi agrada. Et aceptato in nostra compagnia, fu dimandato da uno de' nostri donde egli si vegnisse; et lui rispose vegnir de Trebisonda, et che 'l partir suo de lì era stato circha le fin di giugno passato. Et da novo fu dimandato anchora, se cossa alchuna c'era da quella banda; el qual ne disse, chomo l'Ardeveli si atrovava circha una giornata e meza lontano di Trebisonda, ad uno passo fortissimo, con grando exercito; et che tandem el suo signor, figliuolo de il gran turcho, non si dubitava ponto di lui, per la fortecia di quel passo.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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