Et lì a San Zorzi, per sier Antonio Surian, dotor, li fo fato una oratione. Alozò in una caxa a San Stefano, a presso l'orator di Franza, domino Zuan Laschari. E la matina andò a la Signoria di sora ditto Laschari, fo carezato; poi andò etiam il fradelo di Roam. Steteno 4 o ver 5 zorni, et ritornorono a Milan; et questo per le zostre e torniamenti vol far il roy a Milam.
     
      [1507 05 25]A dì 25. Da poi disnar 0 fu. Noto, in questi zorni è stà retenuto, di hordine dil doxe, e [81] commesso a li avogadori, Zuan dil Cortivo, citadim di questa terra, per aver butado in manega uno sacheto di ducati X a sier Tomà Donado, el 40, et lui andò a dirlo di questo al doxe, perchè uno suo amico di ditto sier Zuane havia una causa in quarantia criminal. Fo examinato et poi processo contra di lui, come dirò di soto.
     
      [1507 05 26]A dì 26. Fo consejo di X. Non volgio restar di scriver, come questi cai dil conseio di X messeno una parte, che de caetero nel mazor consejo, quando si anderà in le eletion, dove prima andava uno avogador sollo, debba etiam andar uno cao di X.
     
      [1507 05 27]A dì 27. La matina, in questa terra, poi dito una messa solenne a San Zuan di Rialto, fo levà uno banco di scrita, fato novo a presso il Pixani; et fo publicà per il comandador la dita, qual erano sier Antonio, sier Silvan, sier Vetor Capello, quondam sier Lunardo, quondam sier Pangrati, et sier Luca Vendramin, quondam sier Alvixe, quondam serenissimo, cadaum im parte e in tutto; e hanno dà bone piezarie a li governadori per anni 3, juxta la leze; sì che im pochi zorni è stà levà do banchi di scrita, quel dil Prioli et questo Capelli e Vendramin, e do ne sono, Pixani et Augustini, popular.