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      A la dicta porta ticinese, che va a Pavia, li andò incontra li clarissimi oratori di la sublimità vostra. Et cusì a cavalo, perchè non era tempo nè locho da dismontar, pro multitudine equitum, fecero reverentia a sua majestà. La qual con el deto alzò la bareta sua, et li feze bona ciera; benché da altri, in quella pressa, non se li havesse il debito respetto.
     
      A l'intrata de la qual porta vene incontra la regia majestà uno caro triumphale, acompagnato da 100, vestiti de azuro dal capo a' piedi, con le stete de zigli. Et sopra esso erano 4, uno per canton, vestiti da nimphe, et erano con le insegne in mano representante cadauna le vertù cardinale; poi de sopra era un'altra nimpha, con la spada nuda in manu dextera, et con la palma in manu sinistra; et li forono recitati certi verssi, in materia triumphi et. de la victoria contra januenes, extollendo la majestà sua più che Hannibale etc. El caro era acompagnato da certi homeni salvatici con bastoni gropolosi; et dreto el caro erano certi gradi, con restagno d'oro fin a terra, come se dovesse andar sopra scalini sul carro. Davanti erano 4 corsieri bianchi, con sopraveste azure fin a terra. Lì se afermò el caro, et comenzò a drizarse la brigata inanzi; videlicet, prima molti [91] citadini de la terra a cavalo, poi el senato regio de Milano, et deinde el capitanio, dicto de justicia, con molta compagnia. A questo successe la guardia regia, di arcieri circha 700, con el suo archo et carchasso di freze, con la sua corazina e sopra vesta o vero sajo, recamato nel pecto, et de dreto con el porchospino et corona di sopra; et sopra tuto homeni belissimi, de etade di anni 40 in 50.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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