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      Dreto questi andava el bariselo con la sua guardia; et erano in tuto circha 50.
      Da poi lì andava dreto una compagnia de zercha 300, armati tuti dal capo a' piedi, con ronche in mano; et questi fo dicto erano tuti armaroli de Milan.
      Deinde lì erano lanzaroli, pur a piedi, circha 200; et poi de zenthilomeni numero infinito.
      Et cussì, intrando sua majestà con dicto ordene, de queli lo precedeva, pocho inanzi essa christianissima majestà, erano portati tre solari de spolie et arme seperati, poste in monte e piano; et poi veniva etiam el dicto caro triumphale.
      Dreto esso carro andavano a piede li doctori, artisti et legisti, togati, in tuto numero circha 90; exinde succedeva trombe e pifari. Et cussì venendo la majestà sua, con un brochato d'oro sopra un liardo, et in testa la bareta de veluto cremesin, undique per la strata, comenzando da la ditta porta et venendo fin al domo, tute le strate erano piene, et le botege fornite de done adobate, et le fenestre con tapezarie et damicelle. Et pocho lontan dal domo, su la strata maistra, era uno archo more romano; et de sopra come un monte, sopra el qualle erano tute le citade principal de Italia, videlicet Milano, Cremona, Bologna, Venetia, Roma, Napoli et Zenoa, et credo poche altre; et de sopra un Jove, con un septro in mano; et era scripto el nome de tutte le terre, et de soto: Italia; et da le bande de l'archo, uno armato per banda. Sua majestà scorse fin al domo, et lì desmontò et andò fin a l'altar grando; poi se drizò versso el castello.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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