Pagina (127/1294)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Altro per hora non dirò a la sublimità vostra, benché forssi serò tropo prolixo, maxime essendo la serenità vostra del tuto meglio avisata da quelli hanno questo officio; pur, havendo hauto questo da persona veridica, me ha parso etiam debito subito denotarlo a la excellentia vostra. Quae felicissime valeat.
      Cremae, 24 maii 1507, hora 4.a noctis.
      Subscriptio: E serenitatis vestrae mandato
     
      ANDREAS MAGNOpotestas et capitaneus Cremae.
     
     
     
      Qui soto sarano alcuni versi, erano, et fono recitati da quelli erano sopra li cari.
     
     
      La Victoria, essendo nel caro triumphale, parla cussì al christianissimo re:
     
      Chi segue per sua duce la virtute,
      i' gli son sempre comitata fida;
      tal, che benché talhora se transmutela sorte sua, alfin convien che crida, (o ver aida);
      sì che, sacrato re, porto e saluted'ogni excelso pensier che in te s'anida,
      dal tuo Milam, mandata a salutarte,
      vegno a seguirte, non che acompagnarte.
     
      Poi gli mostrò il caro triumphale:
     
      Eccho il tuo segio et honorato scannoda l'alta impresa et herculea faticha;
      ove, se ascenderai, farai gran dannodi gloria, ad ognun'altra pompa anticha;
      echo il tuo Milano, e già tuti il sanno,
      a te fidel, devota et salda amicha,
      che te offerisse quanto a sé rechiedehomeni, arme, caval, danari e fede.
      [93]Usa di lhor, signor, che gli è hormai tempo
      che 'l ziglio spanda l'ombra in ogni lato;
      usa di lhor, signor, che l'è hormai tempoche sij da ogniun per re vero honorato.
      Non aspetar, como Hannibal, el tempo;
      chè sciocho è a dire: I' non l'havea pensato.
      Segue, chè havendo aperta ormai la porta


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





Cremae Victoria Milam Milano Hannibal