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      Et vi fu ozi il principe con il colegio a veder cavar le dite cosse dil cassom anticho, di le qual non è alcuna memoria e valeno un pozo d'oro. Si tiem fosse mandà per qualche signor o ver imperador grecho in salvo qui, o ver im pegno; tamen di tal cosse non è alcuna scriptura. Le qual zoje, per Lunardo Sanudo, mio fradello, che intrò a vederle ozi, intisi erano torniade d'oro e d'arzento e di crestallo e varie sorte piere, zoè calesi, patene, impolete, poti, sechij, bazili di alabastro, fersore di crestallo con zoje incastrade etc., come per uno inventario qui soto noterò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
     
      In questi zorni, havendo sier Francesco Venier, di sier Jacomo, da Santa Lucia, che governava la spiziaria di San Piero a San Bortolamio, per il qual governo par manchasse ducati 14 milia, or suo padre privò il fiol dil governo, e per un tempo lo mandò fuora di Venecia, per veder dove erano andà tanti danari. Et visto che più presto lui à imborsado, a danno di altri fradelli, in questi zorni, venuto esso in questa terra, suo padre lo fece retenir e meter im prexom. Et perchè di plano voleva dar certi danari a suo padre, adeo, per saper dil resto, suo padre andò a li avogadori, i qual andono in quarantia et messeno fusse ben preso et collegiato etc.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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