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      Fu posto, per li savij, atento il propinquarsi dil re di romani, con zente, a li confini, mandar 2000 provisionati in Verona et veronese, zoè 500 di bergamascha, 1000 di cremonese e Geradada, et 500 di padoana, ut in parte. Presa.
     
      Et licentiato pregadi, restò consejo di X con la zonta.
     
      Noto, di Napoli in questi zorni vene letere, dil consolo. Come, a dì ..., era impiato luogo nel monasterio di Santa Chiara in Napoli, brusato il monasterio, era bellissimo. Et scapolò le donne monache, per numero 130, et 130 zage non sacrate; sì che è nominatissimo. Scapolò la chiesia.
     
      [1508 01 15]A dì 15. La matina vene in colegio domino Zuan Laschari, orator di Franza, insieme con monsignor de Vegie. qual vien, con letere credential dil gran maistro di Milan, a star qui a presso il Laschari, et offerir a la Signoria le zente tutte di la christianissima majestà, et voler esser a una fortuna. Il principe ringratiò etc.
     
      Da poi fo audientia di la Signoria et colegio di savij. Etiam in questa matina vene oratori di Vicenza in colegio, videlicet domino Jacomo da Trento, cavalier, domino Simon da Porto, dotor et cavalier, domino Lunardo da Tiene, dotor, cavalier. I qualli exposeno, quella cità ricomandarsi, qual è prima genita; et che dubitano di danni per li todeschi, con i qual convicinano; et perhò quella cità fidelissima prega la Signoria li mandi zente et li provedi, a zò non patissa, offerendossi etc. Il principe li usò bone parole, dicendo non bisogna temeseno; et che era provisto a tutto, e si provederia di zente a li confini etc.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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