Di Alla. Di provedadori veneno letere questa matina, come ho scrito.
     
      Di Milam. Etiam dil Zustignan, orator, il sumario scriverò poi.
     
      [1508 04 18]A dì 18. La matina fo gran consejo, de more; et volendo venir suso la Signoria, vene una letera di eri, di sier Andrea Loredam, luogotenente in la Patria. Avisava aver auto, nostri haver auto la terra di Goricia etc. Item, che l'altro cavalaro, con le letere dil provedador, disse questo di Udene era in camino con tal nova. Et reduto il consejo, domente si andava a capello, vene le letere dil provedador Corner, date in Gradischa, a dì 17, horre 17. Come in quella horra havia auto per triplicati, venuti di campo, corendo, a lui, come nostri haveano auto la terra di Goricia, la qual si avia reso, et con la serenità del principe si congratulava; di la rocha non sapea altro. Questa letera fo bisogno che la Signoria la facesse lezer publice.
     
      In questa matina fo publicà per Zuan Jacomo, secretario dil consejo di X, la condanason, fata a dì 12 di l'instante, contra sier Piero Gixi, era capitanio in Cadore, el qual, justa la parte presa a dì 14 novembrio 1494, non si havia presentà a li cai di X in termine statuito per la predita parte: che 'l dito sia bandizà im perpetuo di Veniexia et dil distreto, e si 'l rompe, stagi do anni in la prexon Forte serato, et hoc tociens quociens, con taja lire 300 a chi 'l prenderà etc.
     
      Fo balotate molte gratie di debitori, tra i qual sier Zuan Donado, quondam sier Nicolò, sier Jacomo da Leze, quondam sier Francesco, sier Alvise di Prioli, quondam sier Marco, sier Michiel Salamon, quondam sier Nicolò, sier Tomà et sier Francesco da Molin, quondam sier Thimoteo, di poter pagar il lhoro debito di pro' corenti et cavedal.