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      Frater carissime.
      Questa matina se levassemo da Mariano, et venissemo a la volta de Goricia con tutto el campo. Et per haver i nimici roto el ponte, che se passa l'Izonzo, ne ha convenuto far un ponte per la fantaria; el qual è stà fato sopra chari, che è stà una bella cossa da far in tanto fondi et gran corentia; tandem è stà fatto, et è passato tutta la zente da pe' et da cavalo, et artelarie. Vero è che non se à portato tanto numero de artelarie grosse, como portasemo a Cremons; questo, perchè se spera con queste poter suplir al bisogno. Ma questo ti afermo, che questa matina in l'alba se convene far la mostra de alcune compagnie, che non voleva venir a la impresa se non se li dava danari; et unde, a quelli non se potè far di meno, fo dato, anchor che (non) sia venuto el tempo de la sua paga; ma non solum quelli che la doveva aver la volsse, ma etiam quelli non la doveva aver, vedando aver bisogno di lhoro. Ma con la desterità dil magnifico proveditore, tutto fo adatato, e tutti romaseno contenti. Vero è, che ne hanno manchato più di 500, quali sono parte feriti in la bataja, parte per el botino fugiti, et parte non hanno voluto tochar danari, maxime la compagnia de Carlin di Naldo, el qual se ha portato da vilan, nè non ha voluto venir a questa impresa gloriosa. Nui semo stati fina a questa hora senza manzar; et mai in mia vita ho auto la mazor faticha, sempre in aqua a solicitar cernede per far el ponte. Tamen, con el nome de Dio, è stà fato, e tutte le zente pasate et artelarie et ogni altra cossa, che è stà gran faticha; ma tutto è andato bene, e le zente tutte sono andate di longo, e questo, per veder de haver el ponte, che ha una torre sopra el ponte.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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