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      El vien de lì missier Zuan Cotta, canzelier dil signor Bortholamio, qual è zentil persona e homo doto, e vien a questo effecto di la partida con li noncij dil castello; tuolo in casa etc.
     
     
      Letera di 19 april 1508, dil dito,
      in Gradischa, hore 24.
     
     
      Frater carissime.
      Ozi non è innovato cossa alcuna, ma si stà in aspectatione che 'l passi venere da sera, per veder la resolutione di la rocha. Et per esser il magnifico proveditor amalato, mi bisogna far l'oficio in solicitar le cosse neccessarie, che per mia fe' è gran fastidio a contentar tanti stranij cerveli, maxime in fanti, che, chi li porta im pacientia, credo Dio li admeta a gran indulgentia de li soi peccati; perchè in una horra voleno danari, altramente non se voleno levar, e bisogna, horra con bone parole, hora con triste, scorzerli; e fu bisogno, in quella horra che se doveva andar a la bataglia, andar in campo et darli danari a descrition senza risegna. Ogni dì ne scampano, nè giova farli apichar et esser feriti per il signor Bortolo; ma ognora fugano, che credo fin horra non siano 1200. Molti non hanno voluto tochar danari, compito el suo mexe, quali non se hanno potuto tenir per forza. L'è gionto la paga a le zente d'arme, [427] che è stà molto a preposito, perchè tutti morivano da fame; se ha datto li groppi a tutti li condutieri, che li destribuischano, a ziò tutti habino el suo. Il proveditor volse eri levar di leto, per farssi poi portar ozi a Goricia per asetar quelle cosse; ma questa note à tanto cridato, che mai à dormito, per modo vedo molto esser pezorato, e li è venuto a tutti do i piedi; bisogna tolerar etc.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





Zuan Cotta Bortholamio Gradischa Dio Bortolo Goricia