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      Et per quel medemo buso ussissemo fora, con tutta quella compagnia che era dentro, tra todeschi, lombardi et quelli dil paese, li qual potevano esser in tutto da 630 in essa rocha. Et venuti, tra questi spagnoli, et altre nation, che era in campo, se levò tanto remor, che i volevano metter el castello a sacho et tuor tutti loro per presoni, che mai viti el simile, in modo che me viti impazato et fici ristituir assai robe, che erano stà tolte, de quelli poveri ussiti dil castello, per li spagnoli, con mio grande pericolo di la vita, con molte altre particularità, che più non voglio scriver. Subito che fici ussir costoro dil castello, comparseno li inimici molto grossi sopranno monte, ben che per avanti ne comparseno alguni pochi; et quelli grossi desesseno el monte, credendo che 'l castel non fusse reso. Li forono drizate a l'incontro le nostre artilarie, et le nostre fantarie tutte se redusseno atorno el castello, et quelli non veneno più avanti et se affirmorono; sì che si pol dir: tardi venerunt bubulci. Infine è stata una bona opera haver tolto questo castelo, quale è fortissimo de sito et ne faceva sudar, se el non se rendeva, venendoli soccorso de zente contra le nostre; et horra è assicurato tutto questo paese et el veronese, anzi tutto el teritorio de Riva et Riva propria. Più longo non voglio esser, perchè son tanto stancho che più non poria esser, son stato per [451] questi monti ozi, sempre a piedi, con grande mia faticha et fastidio; et tanto più, che venendo con me el signor de Agresta, el me fo robato da queste zente spagnole, o aver altra nation, et me lo tolsseno, hessendo in una grandissima caliza, con forsi 100 de quelli che ussiteno fora, venuti tutti soto la mia fede, li qual conservai da tanta rabiosa furia.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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