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      Letera dil dito, a presso Trieste, in galia, a dì 5 mazo. Come in quella matina, avanti zorno, fece meter in terra uno di canoni grossi vene heri, et lo avioe al campo, cussì richiesto dal signor Bortolo. Et subito vene driedo le altre galie, mandoe anticipar a bombardar la terra di Trieste, [509] unitamente con le altre artilarie tiravano dal campo, et si messeno più soto le mure li fo possibile, et hanno trato più colpi, con busar le mure et ruinar le case; et cussì andavano seguitando. Quelli di la terra se defendeno valentemente e tirano le sue artilarie, passando de sopra e da ogni canto di le galie; et per desgratia ha tochato in uno brazo di Andrea di Vivian, patrom di uno arsil, et portato dito brazo via. È homo da bene, valente et obedientissimo, quale lassa la galia e vien a Venetia per medicarse; e altri 4 fonno feriti. Li nostri da terra bombardano continuamente, atendeno a ruinar due cortine. Il provedador zeneral vene lì con la galia Riva, e, stato meza hora, partite per andar a dismontar e andar in campo; e vol polvere etc.
     
      Letera dil dito, ivi, a dì 6, hore 19, ricevuta a dì 7, hore 18. Come eri, oltra Andrea di Vivian, e il suo comito e 3 altri fonno feriti da le artilarie nemiche, uno di qual morì immediate; e poi un'altra balota tochò uno su la galia Riva, sì che stanno a la ventura a chi tocha. Ha auto polvere, vol piere per il cortaldo di libre 55, che non hanno più. À inteso il piacer dil christianissimo re di l'aquisto di Goricia, spera presto l'intenderà di Trieste.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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