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      Et in questo mezo la Signoria mandò a scuoder l'intrade.
     
      Da poi disnar fo consejo di X con il colegio et altri.
     
      [1508 09 21]A dì 21. La matina fo in colegio tre rectori venuti, zoè sier Pollo Capello, el cavalier, fo capetanio a Cremona, sier Marin Moro, fo conte a Sibinico, et sier Alvise Dolphim, fo podestà et capetanio a [639] Cividal di Belum. Et comencioe a referir il Capello, el qual portoe do gran modelli dil castello di Cremona, uno chome era prima, l'altro come è stà fabrichato al tempo suo, nel qual è stà usà gran diligentia in fortificharlo. Fo longo in la relatione; adeo li do rectori non poteno referir, et fonno remessi al zorno driedo. I qual veneno et referiteno, justa il consueto. Laudati etc.
     
      Da poi disnar fo gran consejo. È da saper, come eri nel consejo di X fo letere di Roma, con uno breve dil papa, pregava la Signoria desse il possesso dil vescovado di Vicenza al novo cardinal San Piero in Vincula, fradello dil defonto et suo nepote, al qual ha dato tutti li beneficij l'havia et il capello.
     
      Da poi consejo il principe, consieri, cai di 40, cai di X et procuratori di citra et sier Marco Zen et sier Alvise Zen, non fu sier Luca Zen, procurator, tutti chome comessarij dil quondam reverendissimo cardinal Zen, per terminar dove se dia meter l'archa di bronzo, è stà fata, in San Marco, come el lassa per suo testamento, e lassa legati a tutti li comessarij, principe et Signoria, quando sarà compita la dita archa. Or fo varia opinione dil locho, et nihil conclusum; quid erit scribam.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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